Undici anni fa, ci lasciava Giorgio Faletti, personaggio dalle mille sfaccettature: ci piace ricordarlo in quella ironica di Vito Catozzo.
Giorgio Faletti ha avuto tante vite: ad esempio, la prima l’ha vissuta come attore comico e cabarettista, infatti è stato uno dei volti simbolo degli anni Ottanta, icona della comicità italiana forgiata nel laboratorio creativo di Drive In, la celebre trasmissione di Antonio Ricci su Canale 5. In quell’universo surreale, fatto di sketch graffianti e personaggi sopra le righe, Giorgio Faletti creò uno dei suoi alter ego più celebri e amati dal pubblico: Vito Catozzo.

Lui, la guardia giurata dai modi rozzi ma irresistibilmente umani, simbolo tragicomico di un’Italia in bilico tra parodia e realtà, sembrava disegnare bene l’italiano medio in quella nazione che era e che fu anche successivamente. Vito Catozzo, insieme a Carlino di Passerano Marmorito, Suor Daliso, il Cabarettista Mascherato e altri personaggi, divenne uno specchio ironico della società, e il merito è stato di Giorgio Faletti, scomparso esattamente 11 anni fa, il 4 luglio 2014.
Vito Catozzo è esistito davvero? Ecco cosa sappiamo
Vito Catozzo era qualcosa di più: un eroe sgangherato, pieno di difetti ma con un’umanità travolgente. Era il vicino di casa sopra le righe, il collega invadente, il padre di famiglia che affronta la vita con testarda virilità e una comicità che nasce dal fallimento quotidiano, ancora oggi il suo “Porco il mondo che c’ho sotto i piedi” è un intercalare che viene ripreso soprattutto da chi, per questioni anagrafiche, l’era del Drive In l’ha vissuta.

Come non rivedere in quel personaggio irriverente uno spaccato dell’Italia degli anni Ottanta, un po’ smargiassa ma che comunque non faceva di fatto paura a nessuno. Giorgio Faletti non confessò mai se quel personaggio, Vito Catozzo, fosse ispirato da qualche guardia giurata davvero incontrata nella sua vita, ad esempio all’ingresso di un centro commerciale, ma a noi piace pensare e immaginare che sia andata proprio così.
Le mille vite di Giorgio Faletti, personaggio polimediale della società italiana
Dopo la fase del Drive In e altre partecipazioni televisive annesse e connesse, c’è una seconda vita di Giorgio Faletti, che è quella legata al mondo della musica: questa vita si interseca con la prima, ma prende poi svolte imprevedibili. Fa parte del suo secondo album il brano Ulula (Le avventure di un lupo mannaro italiano a Riccione), con cui partecipò al Festivalbar, ma la svolta imprevista fu con Signor Tenente, brano portato a Sanremo, dove arrivò secondo, conquistando il premio della critica.

Giorgio Faletti è stato poi attore, in ruoli ironici ma anche seri, come quello di Franco Zorzi, detto il Primario, nel film Cemento Armato, diretto da Matteo Martani, personaggio che sembra uscito da uno dei suoi romanzi. C’è infatti un’altra vita di Faletti, che è quella di scrittore noir: nel 2002, uscì il suo primo romanzo, dal titolo Io uccido, divenuto un bestseller, che solo in Italia ha venduto cinque milioni di copie. Sette saranno in tutto i romanzi pubblicati in un decennio, due sono usciti postumi.