Un dramma incredibile e allo stesso tempo assurdo colpisce il mondo dello sport: il medagliato olimpico muore colpito da un fulmine.
In piena estate, tra boschi silenziosi e cieli mutevoli come quelli del Nord Europa, una tragedia improvvisa ha scosso il mondo dello sport. Durante un tranquillo soggiorno in una baita di montagna, un uomo di 49 anni ha perso la vita in seguito a un drammatico incidente causato da un fulmine. Soccorso tempestivamente e trasportato in ospedale, nonostante i tentativi dei medici, le ferite riportate si sono rivelate fatali.

La vicenda è accaduta in Norvegia e ha scosso davvero molti, soprattutto perché non si trattava di una figura qualsiasi. Il 49enne era stato, per molti anni, una colonna portante dello sport norvegese, capace di distinguersi sia sulle piste dello sci alpino che in quelle più spettacolari dello ski cross. La sua carriera, costruita con passione, talento e determinazione, lo aveva portato a raggiungere traguardi prestigiosi.
Non solo la medaglia olimpica: una carriera costellata di grandi successi internazionali
Nello specifico, la sua gara più bella e importante per la carriera questo atleta l’aveva disputata nel 2010 a Vancouver: quindici anni fa, infatti, aveva coronato il sogno di chiunque si avvicini a uno sport, un podio olimpico – un bronzo – che lo consacrò agli occhi del grande pubblico e gli valse un posto tra i grandi di una disciplina non particolarmente nota, ma altamente spettacolare come è lo ski cross. Ma prima di quel successo internazionale, il suo cammino era già stato costellato da risultati significativi.

L’atleta in questione, infatti, aveva inanellato tutta una serie di trionfi anche importanti, come un podio in Coppa del Mondo di discesa libera a fine anni Novanta, una medaglia mondiale nello ski cross nel 2005 e il trionfo assoluto nella Coppa del Mondo della stessa disciplina due anni più tardi. Insomma, il campione, di nazionalità norvegese appunto, arrivava a quell’olimpiade canadese con una carriera di rilievo.
Il dramma della morte improvvisa e tremenda di un campione olimpico
A venire a mancare in maniera improvvisa e tremenda è stato Audun Grønvold, colpito appunto da un fulmine in montagna: una morte che ha sconvolto il mondo dello sport alpino, oltre che la sua famiglia. Il campione, infatti, lascia una moglie e tre figli, con cui stava trascorrendo le vacanze estive al momento del dramma. Proprio la sua consorte ha descritto quanto accaduto all’uomo, e quello che ha definito il dolore per la perdita del “grande amore e migliore amico” degli ultimi vent’anni.

Terminata la carriera agonistica, il campione oggi 49enne aveva continuato a offrire il suo contributo come allenatore e commentatore, restando un volto familiare per gli appassionati e un riferimento per le nuove generazioni. Oggi la federazione norvegese lo piange, esprimendo il proprio cordoglio e sottolineando quanto questa figura avesse significato per tutto il movimento, sia alpino che freestyle.