Se l’Italia entra in guerra, devo andare a combattere? Ecco la risposta

Purtroppo, il mondo sta scivolando sempre più verso un conflitto globale, ma se l’Italia entra in guerra, chi è che viene arruolato?

Purtroppo, il mondo sta scivolando sempre più verso un conflitto globale, e si teme per l’inizio della Terza Guerra Mondiale. Con gli arsenali che abbiamo in dotazioni oggi, e la potenza nucleare, potrebbe trattarsi addirittura dell’ultima guerra, prima della distruzione del pianeta. Stiamo vivendo un periodo storico molto complesso, e le incertezze sul futuro sono tante.

Un carro armato tra le macerie
Un carro armato tra le macerie (PierluigiBersani.it)

L’attacco ai siti nucleari iraniani da parte degli Stati Uniti, nell’operazione battezzata Midnight Hammer, è stata l’ennesima prova di forza dell’esercizio americano. Ora non resta che capire come risponderà l’Iran e come si comporterà la potenza islamica in Medio Oriente, essendo fulcro di scambi commerciali tra Oriente e Occidente. Si teme un’escalation generale, ma qual è la situazione dell’Italia?

La situazione dell’Italia nel conflitto in Medio Oriente: si teme di entrare in guerra

Tra la guerra in Ucraina, quella in Israele e quella in Iran, il mondo versa in una spirale di violenza, e così si solleva ancora una volta lo spettro di una guerra nucleare, mai così forte dai tempi della Guerra Fredda. In questo clima di incertezza, all’interno dello scacchiere mondiale, si muove anche l’Italia, essendo membro della Nato e alleata degli Stati Uniti.

Secondo quanto recita l’articolo 5 del Sistema di Difesa Collettiva, se uno Stato membro viene attaccato, tutti i Paesi dell’Alleanza sono chiamati a intervenire. Significa che, se gli Stati Uniti vengono colpiti dall’Iran, la Nato deve entrare in scena per difendere l’Alleanza. Un vincolo che, a questo punto, si teme fortemente, poiché coinvolgerebbe direttamente il nostro Paese.

Esercito chiamato alle armi
Esercito chiamato alle armi (PierluigiBersani.it)

Se l’Italia è costretta a entrare in guerra, chi dovrà far parte dell’esercito? È una domanda che in questi giorni assilla un po’ tutti i cittadini. Prima di tutto, bisogna chiarire che l’Italia non si è espressa su una sua eventuale partecipazione e coinvolgimento al conflitto. Vige ancora l’articolo secondo il quale il Paese ripudia la guerra, dunque, al momento l’entrata in guerra italiana non è proprio contemplata.

Italia in guerra, cresce sempre di più la preoccupazione dei cittadini: qual è la situazione attuale

Al momento, né l’Italia né gli altri stati membri sono intenzionati a farsi risucchiare in questo scenario bellico. Tuttavia, un rischio, seppur molto lontano, c’è, e lo stesso Ministro delle Difesa Guido Crocetto a confermare la necessità di rafforzare il comparto militare italiano. In guerra saranno chiamati alle armi coloro che fanno parte del comparto militare: l’esercito, la Marina Militare, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, l’Aeronautica.

Militari dell'esercito italiano
Militari dell’esercito italiano (PierluigiBersani.it)

Sono esclusi invece i Vigili del Fuoco, la Polizia Locale e la Polizia Penitenziaria, ossia le Forze dell’Ordine a ordinamento civile. Successivamente, se le forze impiegate non bastano, sarebbero chiamati alle armi i riservisti, ossia gli ex militari andati in pensione da meno di 5 anni.

La chiamata alle armi dei civili è una mossa disperata che raramente è avvenuta nella storia contemporanea e che prenderebbe vita soltanto nel caso in cui il Paese fosse attaccato direttamente e le forze militari fossero insufficienti.

In tal caso, verrebbero impiegati tutti i civili idonei di età compresa tra 18 e 45 anni. Non è possibile rifiutare di essere arruolati, salvo problemi fisici. Il rifiuto sarebbe considerato un reato e un inadempimento al proprio ruolo di cittadino, il quale deve prestare difesa alla propria Patria.

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