Pezzotto, le prime condanne per chi sceglie questa economica scorciatoia: multe da migliaia di euro, ma c’è chi rischia il carcere
In questi anni, i prezzi degli abbonamenti sono cresciuti in maniera esponenziale. Sta diventando davvero un bene di lusso per le persone avere in casa un decoder che ti dà la possibilità di accedere a dei servizi esclusivi che la televisione di Stato non ti dà gratuitamente. Ad esempio chi segue molto il calcio, puntualmente deve fare un abbonamento per poter guardare le partite. Ma anche gli appassionati di cinema che non vogliono accontentarsi dei film che vanno in onda magari su Raiuno o su Canale cinque la sera. Sono davvero tantissimi i servizi a nostra disposizione al giorno d’oggi, ma come dicevamo stanno diventando sempre più costosi e poco alla portata di tutti.

Forse è anche questo il motivo per cui molte persone nel corso degli anni hanno deciso di optare per una scorciatoia e di fare un “pezzotto”. Magari non tutti conoscono questo termine, ma per essere più chiari e concisi, mi diciamo che si tratta di un metodo per poter guardare le partite, i film, i documentari, tutte le cose che di solito troviamo grazie ad altri abbonamenti, in un solo nucleo che viene installato sulla nostra televisione da persone che si occupano proprio di questo. Si tratta di un metodo di streaming illegale, che le persone che scelgono di avere finiscono per pagare pochi euro al mese e quindi considerare un vero e proprio a fare rispetto a tutti gli altri servizi che ci sono in circolazione.
“Pezzotto” nelle case degli italiani: arrivano le prime multe
Ma proprio perché si tratta di un metodo illegale, proprio in questi giorni stanno arrivando le prime punizioni in merito. Infatti sono state emanate le prime condanne per l’organizzazione di questo strumento, che appunto trasmettere partite del campionato, della Champions League, della serie A, ma anche film e documentari. Le persone che sono state ritenute responsabili di questa creazione hanno ricevuto delle pene da scontare in carcere, dunque non proprio qualcosa di poco conto.
I due dovranno anche pagare una multa da 22 mila euro, ma le sanzioni sono arrivate anche per i clienti che hanno “l’abbonamento”. In questo caso, le cifre variano tra i 53 e i 5 mila euro.

L’inchiesta che ha portato a queste condanne era stata condotta nel 2024 e si era conclusa durante il mese di dicembre. A essere smantellata era stata Italia Tv, una Iptv (televisione trasmessa via internet) che lavorava da una centrale nella periferia nord di Napoli, da cui partiva praticamente tutto. Le condanne alle due menti ritenute gli organizzatori dell’operazione sono state di ben quattro anni e quattro mesi e di un anno e quattro mesi, l’ultima pena è stata invece sospesa. Un terzo complice invece ha optato per il patteggiamento.