Memoria infantile, riscritta la teoria: i neonati ricordano molte cose

Non sappiamo se i bambini appena nati possano conservare ricordi nella memoria, ma una nuova ricerca potrebbe riscrivere la teoria della amnesia neonatale.

Che cosa sappiamo della memoria infantile? Ben poco, da secoli, infatti, ci si interroga sulla possibilità, da parte di bimbi piccoli, di ricordare eventi e momenti. I neonati possono ricordare? Sono consapevoli di ciò che stanno vivendo? Si tratta di domande alle quali è difficilissimo rispondere ancora oggi, nonostante la tecnologia che abbiamo a disposizione.

Bambino appena nato
Bambino appena nato (pierluigibersani.it)

Il cervello umano è la cosa più complessa al mondo, per questo motivo solleva tantissimi dubbi. Tuttavia, nuovi studi sulla memoria infantile aprono a nuove teorie. Che cosa succede durante i primi mesi di vita, che cosa sappiamo della cosiddetta amnesia neonatale, mentre il cervello si sta formando? Le recenti scoperte in campo scientifico aprono a nuovi orizzonti.

Memoria infantile e amnesia neonatale: le nuove scoperte scientifiche

Fino ai 3 anni di età è difficilissimo ricordare eventi del passato, per questo motivo si parla di amnesia neonatale. In questi primi anni di vita, infatti, il cervello si forma e ha difficoltà a memorizzare i più comuni momenti della giornata. La parte del cervello responsabile della conservazione dei ricordi, ossia l’ippocampo, non è completamente sviluppata.

L’ippocampo si completa soltanto durante l’adolescenza, dunque, nei primi anni di vita, non riesce a memorizzare e a codificare gli eventi che accadono. Questa amnesia infantile fa discutere la comunità scientifica da decenni, tuttavia, la nuova ricerca condotta dall’università di Yale e pubblicata sulla testata scientifica Science, potrebbe rappresentare una svolta.

Bambino di pochi mesi che riposa
Bambino di pochi mesi che riposa (pierluigibersani.it)

I ricordi, a quanto pare, anche per i neonati possono essere codificati e memorizzati. A partire dai 4 mesi, fino ai 3 anni, i bimbi riescono a riconoscere le immagini e a concepirle come familiari rispetto a immagini mai viste prima. Attraverso la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno esaminato l’ippocampo di 26 neonati, intenti a osservare delle immagini. Che cosa è stato scoperto?

I neonati riescono a immagazzinare le immagini e a ricordarle

I ricercatori hanno osservato una maggiore attività dell’ippocampo quando ai neonati venivano mostrate immagini di loro conoscenza, quindi che riconoscevano come familiari. I risultati erano comuni in tutti i neonati, dunque, l’ippocampo infantile lavora anche a pochi mesi di vita, rafforzando la sua attività di mese in mese. Inoltre, si è scoperto che la memoria episodica, ossia il riconoscimento di un evento, ha origine a partire al primo anno di vita.

Bimbo sorridente
Bimbo sorridente (pierluigibersani.it)

I ricordi episodici possono essere registrati dall’ippocampo, anche se si perdono dalla memoria. I primi ricordi, infatti, restano impressi dopo i 3 anni di vita. Tuttavia, attraverso esami specifici, ipnosi regressive e tecniche di elaborazione mentale, è possibile estrarre quei flebili ricordi anche dopo anni. Dunque, l’amnesia infantile è essenzialmente un problema di recupero.

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