Gennaro Ivan Gattuso è il nuovo commissario tecnico dell’Italia, raccoglie il pesante testimone di Luciano Spalletti che è stato esonerato dopo grandi difficoltà. Ora l’obiettivo è il Mondiale.
C’è grande carica attorno a un personaggio molto amato dal pubblico italiano anche perché protagonista assoluto di quella vittoria azzurra ai Mondiali del 2006.

Gattuso, Pirlo e De Rossi era questo il centrocampo di quella squadra di Marcello Lippi che si giocò tutto in Germania riportando a casa il tanto atteso premio 24 volte dopo l’ultima volta. Ora che ne sono passati 19 da quel successo viene da pensare non tanto alla vittoria del trofeo, che è ben lontana dalle nostre possibilità, ma almeno di parteciparvi a un Mondiale.
Proprio dopo quel 2006 sono iniziati i problemi con gli azzurri che si sono trovati a dover affrontare grandi difficoltà. Nel 2010 e nel 2014 la nazionale non ha superato i gironi di qualificazione, ma almeno c’era andata al Mondiale. Perché nelle due edizioni successive non è riuscita a fare nemmeno quello.
La prima clamorosa è quella del 2016 quando Gianpiero Ventura si posizionò secondo dietro la Spagna nel girone e fu poi costretto a salutare di fronte alla dimostrazione di forza della Svezia. Ancora peggio andò quattro anni dopo con la nazionale di Roberto Mancini, fresca vincitrice dell’Europeo, che usciva dalla competizione di fronte a un clamoroso ko con la Macedonia. E ora?
Gennaro Gattuso e il sogno Mondiale
Il Mondiale è inevitabilmente lontano per l’Italia con Gennaro Gattuso che dovrà provare a fare un miracolo. La squadra azzurra si trova in un girone anche abbastanza semplice tra Israele, Moldova ed Estonia. Vola però in testa la Norvegia che agli azzurri ha rifilato un sonoro 3-0 valso proprio l’allontanamento del tecnico toscano.

Il tecnico dovrà ricominciare dalla determinazione e stimolare la voglia dei calciatori che al momento non sembrano pronti a giocare ad alti livello, in sofferenza addirittura contro la Moldova nonostante la vittoria 2-0.
C’è però del tempo per lavorare, le prossime partite sono a settembre, anche se il nuovo ct non avrà a disposizione la squadra fino a pochi giorni prima del match. C’è però un’estate per lavorare, studiare e cercare di capire come comportarsi. Studiare giocatori non ne ha bisogno Gennaro che conosce il calcio alla perfezione, ma sicuramente scoprire qualche talento, parlare con i ragazzi è alla base del lavoro che oggi è possibile per lui.
Staremo a vedere se raggiungerà gli obiettivi che si merita e che ci meritiamo anche noi.