Francesco, 25 anni: ha ucciso il suo papà per un rimprovero

Un ragazzo di soli 25 anni è arrivato a uccidere il papà per un rimprovero, pochi se lo sarebbero aspettato.

Un omicidio non è ovviamente mai giustificato, a maggior ragione se il colpevole arriva a togliere la vita a un genitore senza avere mai dato alcuna avvisaglia che si potesse arrivare a tanto. A volte, però, può bastare davvero poco a fare da causa scatenante, quale un rimprovero che un padre può fare a un figlio se nota un comportamento che non gradisce a fare da molla per una tragedia.

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Francesco a soli 25 anni ha ucciso il padre – Pierluigibersani.it

Questo è quello che è accaduto a Francesco Rezzonico, un 25enne che al culmine di una lite furibonda è arrivato ad assassinare il padre Boris utilizzando un coltello da cucina. All’episodio hanno assistito la mamma del ragazzo e il fratello, che avrebbe anche provato a evitare che si arrivasse a tanto, ma senza risultato.

Una lite scatena un omicidio: ecco cosa ha fatto Francesco

E’ bastata una coltellata al cuore per togliere la vita a Boris Rezzonico, morto domenica 6 luglio 2025 nella sua casa di Luino (Varese). A sferrare il fendente è stato Ammanuel Francesco, suo figlio di 25 anni, che non avrebbe accettato un’intromissione da parte del genitore nella sua vita sentimentale.

Chi conosce il giovane lo descrive come un anarchico, insofferente a ogni tipo di regola nel suo stile di vita, atteggiamento che portava avanti da tempo anche in ambito familiare, anche se sembrava impossibile a molti che potesse rendersi conto di un episodio simile. Il litigio si è verificato in casa, al culmine Francesco ha recuperato un coltello da cucina e ha colpito l’uomo, che è morto praticamente all’istante.

Boris Rezzonico
Francesco ha ucciso il padre adottivo dopo un litigio – Pierluigibersani.it

La tragedia si è verificata in un appartamento al primo piano in via Vittorio Veneto, a Luino, dove vive l’ex moglie della vittima, e dove s trovavano anche il fratello di Francesco e la madre dei due, avvocata di 58 anni. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, un altro figlio dell’uomo (sono entrambi adottati) avrebbe tentato di difendere il genitore, senza però riuscirci. Concluso l’omicidio, il 25enne si sarebbe diretto in strada, dove sono arrivati poco dopo carabinieri della compagnia di Luino e del reparto di Varese, tra le sue mani aveva ancora il coltello sporco di sangue. All’arrivo delle forze dell’ordine Rezzonico, 57 anni, era morto, mentre l’ex moglie è stata accompagnata in ospedale perché sotto shock

Il pm Antonio Guastapane definisce Ammanuel Francesco come “un ragazzo con problemi”, non a caso già in passato aveva lasciato a più riprese il nucleo familiare perché non sopportava le regole che imposte nonostante fossero quelle legate alla normale educazione si deve dare a un figlio. Nel 2019 era finito in manette a Torino, accusato di avere partecipato a una sorta di guerriglia urbana, mentre a Varese era finito a processo per non aver rispettato un foglio di via. Ora si trova nel carcere dei Miogni, dove dovrà difendersi dall’accusa di omicidio volontario pluriaggravato, nel primo interrogatorio a cui è stato sottoposto avrebbe fatto solo parziali ammissioni, senza entrare però troppo nel dettaglio in merito al movente.

La vittima era nel cda di una società di consulenza con sede a Lugano, dove viveva, si trovava in Itala per visitare la ex insieme ai figli che aveva adottato con lei.

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