Federica Coviello, investita e uccisa per una sambuca annacquata

Federica Coviello non ce l’ha fatta, investita e uccisa in una caffetteria nel pavese: l’assassino l’ha travolta per una sambuca annacquata.

Alla fine è deceduta, la 51enne Federica Coviello, all’ospedale Niguarda di Milano, dove era stata trasportata con urgenza in codice rosso. Dopo due settimane di agonia, dopo che le era stata amputata una gamba, alla fine la donna non ce l’ha fatta. Lo scorso 16 giugno era stata travolta, insieme al suo compagno, mentre beveva un caffè in un bar di Gravellona Lomellina, in provincia di Pavia.

La Fiat 500 contro la caffetteria
La Fiat 500 contro la caffetteria (PierluigiBersani.it)

Giovedì 3 luglio, Federica è deceduta per colpa del gesto assurdo di un uomo, già conosciuto dalle Forze dell’Ordine, che in un raptus di follia si è messo in auto e ha centrato volontariamente l’ingresso dell’Antica Caffetteria di Gravellona Lomellina, travolgendo anche i tavolini disposti all’esterno, in uno dei quali Federica e il compagno stavano prendendo un caffè.

Morta Federica Coviello, la donna travolta da un’auto mentre stava bevendo un caffè

I sanitari le avevano amputato una gamba, massacrata nell’impatto, nel tentativo di contenere i danni subiti con l’incidente, ma nemmeno la disperata manovra di soccorso ha impedito l’epilogo funesto. Secondo le ricostruzioni, la sera del 16 giugno, un uomo tunisino di 41 anni, Craiet Ben Ouafi, era entrato al bar per acquistare un Gratta e Vinci e per bere un drink.

Lo straniero, già in stato avanzato di ubriachezza, aveva ordinato una sambuca, una volta scolata, però, ha iniziato a inveire contro la barista, perché secondo lui la sambuca era stata annacquata. I toni si sarebbero scaldati nel giro di pochi minuti, tanto che l’uomo ha addirittura spinto la barista, la quale poi non ha esitato a chiamare il 112.

La vittima Federica Coviello con il suo cane
La vittima Federica Coviello con il suo cane (PierluigiBersani.it)

I Carabinieri sono intervenuti, cacciando il molestatore. Poco dopo, però, il tunisino è ricomparso davanti alla caffetteria, a bordo della sua Fiat 500, per compiere l’insano gesto. A velocità elevata si è schiantato di proposito contro l’ingresso del locale, travolgendo i clienti seduti ai tavoli esterni, tra cui Federica Coviello e il compagno 52enne.

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I Carabinieri hanno arrestato l’uomo mentre cercava di fuggire a piedi. Se il compagno di Federica ha subito fratture multiple alle gambe, ma non è in pericolo di vita, per Federica non c’è stato nulla da fare. Con la sua morte, l’accusa nei confronti del tunisino è di omicidio volontario.

L'auto contro la vetrina dell'Antica caffetteria
L’auto contro la vetrina dell’Antica caffetteria (PierluigiBersani.it)

Una morte assurda che accende i riflettori, per l’ennesimo volta, sulla sicurezza delle nostre città. Una vicenda che solleva una marea di polemiche. Resta la rabbia dei cittadini e dei familiari di Federica, i quali chiedono che il colpevole paghi severamente per ciò che ha commesso. La morte di Aurora Maniscalco diventa un giallo: accuse e sospetti.

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