La sondaggista Alessandra Ghisleri apre a uno scenario devastante per il centrosinistra se dovesse candidarsi Piersilvio Berlusconi.
Se Piersilvio Berlusconi decidesse di scendere in campo, per il centrosinistra si profilerebbe all’orizzonte una vera e propria catastrofe elettorale. A lanciare l’allarme non è un politico, né un opinionista di parte, ma Alessandra Ghisleri, una delle sondaggiste più autorevoli del panorama italiano: considerata la sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi, in passato ha però anche collaborato con Ballarò, condotto da Massimo Giannini, e oggi interviene a In Onda, su La7.

Un profilo sicuramente indipendente, al di là delle speculazioni, che proprio nel programma in onda sul canale tv di Urbano Cairo, nei giorni scorsi, non ha perso tempo nel dire la sua su un presunto sorpasso del centrosinistra sul centrodestra, a livello nazionale, che è stato rilanciato da alcuni ambienti progressisti e che sarebbe frutto dei dati della più recente Supermedia YouTrend, ovvero la media ponderata dei sondaggi politici nell’intervallo di tempo di una settimana.
Centrosinistra sorpassa centrodestra: vero o falso
Il sorpasso sarebbe la sommatoria dei voti di centrosinistra comunemente inteso, Movimento 5 Stelle e Terzo Polo e qui, secondo la Ghisleri, cascherebbe l’asino: “È un errore pensare a un blocco compatto”, ha evidenziato. Il motivo? Mentre Matteo Renzi dal centrismo del Terzo Polo è tornato a guardare all’area di centrosinistra, l’inclusione artificiale di Carlo Calenda nel perimetro del centrosinistra sarebbe un’operazione che, secondo la sondaggista, non regge politicamente.

Per Ghisleri, in sostanza, Calenda non è assimilabile né a Conte né a Renzi, e quindi non può essere considerato parte di un’alleanza coerente e credibile, mentre ciò di cui entrambe le coalizioni dovrebbero preoccuparsi non sono eventuali sorpassi e controsorpassi, ma di come riportare la politica al centro del dibattito pubblico. Oggi infatti un italiano su due non va a votare perché “non trova un punto di riferimento, non ha voglia o fiducia”.
Ipotesi Piersilvio Berlusconi in politica
Fin qui l’analisi dei sondaggi, poi Ghisleri lancia la bomba: oggi nel centrodestra, manca soprattutto nel Nord Italia un punto di riferimento, con la Lega in calo di voti e l’assenza di una leadership riconoscibile con gli interessi della zona più produttiva del nostro Paese in Forza Italia. Per tale ragione, l’ingresso di Piersilvio Berlusconi nell’agone politico andrebbe a colmare un vuoto non indifferente, in quanto avrebbe – secondo Ghisleri – “un cognome che evoca libertà, imprenditorialità e carisma”.

Certo, manca di esperienza politica diretta, ma il recente passato ci insegna che in tanti negli ultimi anni non ne hanno avuta. Inoltre, in un’epoca in cui la personalizzazione del voto è più forte delle appartenenze ideologiche, il carisma e la riconoscibilità contano più delle competenze istituzionali. Insomma, Piersilvio Berlusconi in politica sarebbe un volano importante per la coalizione di centrodestra, che metterebbe in seria crisi gli avversari politici.