Alzheimer, un semplice test del sangue rivoluzione il futuro della malattia

Un semplice test del sangue sembra pronto a rivoluzionare il futuro dell’Alzheimer, si aprono nuove strade verso il trattamento della patologia.

Oggi affrontiamo un argomento molto delicato come quello della salute attraverso una malattia che è tra quelle che più possono spiazzare.

signore pensieroso e infermiera
Alzheimer, un semplice test del sangue rivoluzione il futuro della malattia (PierluigiBersani.it)

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa progressiva che va a colpire il cervello causando un declino delle funzioni cognitive tra cui memoria, pensiero e linguaggio. Si arriva a una condizione in cui diventa impossibile svolgere le classiche attività quotidiane. I sintomi peggiorano nel tempo e colpiscono soprattutto la memoria.

La persona colpita dalla patologia si trova ad avere difficoltà nel trovare le parole, disorientamento in tempo e spazio, difficoltà a fare le cose più semplici. Una patologia complessa che di fatto cancella piano piano la persona fino a farla arrivare in uno stato in cui non si può proprio aprire.

Al momento non esiste una cura definitiva, ma ci sono trattamenti che quantomeno possono andare a rallentare la progressione della sintomatologia. Le cause sono legate all’accumulo di placche di beta-amiloide e grovigli di proteina tau all’interno del cervello. Oggi però si accende una flebile speranza attraverso quello che è apparentemente un semplice test del sangue.

Test del sangue per l’Alzheimer, una speranza

Un nuovo test del sangue apre uno spiraglio di speranza in merito all’Alzheimer, con questa analisi si potrebbe arrivare sia a diagnosticare la malattia che anche a misurare la sua gravità. A differenza di quelli attuali potrà stimare il grado di generazione cognitiva con un’accuratezza del 92%.

provette del sangue e risultati analisi
Test del sangue per l’Alzheimer, una speranza (PierluigiBersani.it)

Il risultato è stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine dove vengono aperte possibilità a trattamenti su misura in base allo stadio della patologia, aiutando il medico a capire la terapia più giusta già in fase iniziale. A metterlo a punto sono stati i ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Washington a St.Louis insieme a quella svedese Lund University.

Si tratta di una scoperta molto importante che può davvero creare una via d’uscita alla malattia, quantomeno ritardando conseguenze degenerative gravi. I ricercatori sono stati coordinati dall’americano Randall Bateman e dallo svedese Oskar Hansson e hanno scoperto che i livelli di una proteina (MTBR-tau243) nel sangue vadano a mostrarci la quantità di grovigli tau nel cervello.

Questo di fatto ci mostra quanto la malattia sia progredita. Alcune precisazioni le da Bateman stesso che spiega: “Questo esame del sangue va a identificare i grovigli tau dell’Alzheimer che rappresentano il miglior biomarcatore dei sintomi dell’Alzheimer e della demenza”.

Altro spunto lo aggiunge Hoire che spiega: Stiamo per entrare nell’era della medicina personalizzata per l’Alzheimer. Quando avremo trattamenti che funzionano nelle diverse fasi della malattia, i medici saranno in grado di scegliere quello ottimale per ogni singolo paziente”. Una svolta che potrebbe cambiare significativamente lo stato di salute delle persone coinvolte.

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