Sono quattro i sintomi che si possono manifestare anni prima che la malattia si dichiari clinicamente; 4 segnali da non sottovalutare.
Si stima che nel nostro Paese siano circa 600mila per persone colpite da Alzheimer, si tratta della malattia più comune che colpisce la popolazione dopo i 65 anni ma può manifestarsi anche prima e per questo diventa importante sapere quali sono i primi segnali con cui si presenta.

L’Alzheimer è quella malattia che colpisce la memoria determinando un progressivo peggioramento delle funzioni cognitive, arrivando a ripercuotersi sulla capacità di parola ma crea anche stati confusionali, problemi nel pensare, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.
Secondo gli esperti però il morbo colpisce ben prima che la malattia si manifesti in maniera clinica, per questo motivo quando la diagnosi arriva il cervello è già compromesso ed intervenire per rallentare la progressione della malattia diventa davvero difficile. È importante allora riconoscere quelli che sono definiti i cosiddetti sintomi precoci così da permettere un intervento efficace dei medici e soprattutto dei farmaci attualmente in uso.
I 4 campanelli d’allarme dell’Alzheimer
Daniel Amen, medico e ricercatore californiano specializzato proprio sulle malattie legate alla demenza, ha condiviso quelli che sono i 4 campanelli di allarme a cui prestare attenzione; quei primi sintomi, insomma, che si manifestano anche decenni prima che la malattia si manifesti clinicamente.

Non essendo ancora stata trovata una cura che blocchi la progressione, la diagnosi anticipata è l’unica vera forma di contrasto utile a rimandare il più possibile il manifestarsi dei sintomi più preoccupanti. Ecco perché è fondamentale considerare alcuni segnali se si presentano.
Il primo di questo non può che riguardare il progressivo peggioramento della memoria. Secondo il National Institute of Aging i problemi di memoria legati all’Alzheimer precoce riguardano il declino di aspetti cognitivi come la difficoltà nel trovare la parola giusta ma anche difficoltà nella comprensione delle immagini e delle relazioni spaziali, così come difficoltà nel ragionamento.
Il secondo campanello di allarme è la scarsa capacità di giudizio e l’impulsività. Questo avviene perché l’attività dei lobi frontali si riduce a causa della malattia. “È come se il cervello andasse in offline“, spiega l’esperto. Il terzo sintomo precoce è la riduzione nella capacità di attenzione e, di converso, una maggiore facilità a distrarsi -attenzione quindi a non confondere questo sintomo con l’ADHD. In questo caso il calo dell’attenzione è progressivo e costante nel tempo a differenza del Disturbo da deficit dell’attenzione.
Infine, il quarto segnale il cattivo umore e lo stato depressivo. Convivere con la demenza può determinare di per sé un sentimento di tristezza a cui si aggiunge il fatto che la malattia va a colpire parti del cervello coinvolte nelle emozioni.